Studio di Grafologia Giudiziaria Dott. Finotti Dante

Regolarmente iscritto nell’albo CTU del Tribunale sia nel ramo Civile che Penale

Imitazione per lucido o trasparenza

L’imitazione di una firma per trasparenza o lucido classica consta in passaggi obbligatori per la sua realizzazione o processo di falsificazione:
1) acquisire un modello autografo della firma da falsificare;

2) nella seconda fase la firma da falsificare deve essere appoggiata sopra su un vetro piano od un lucido od in alternativa, meglio ancora, bloccata sul retro del vetro, opportunamente illuminata da sotto;

3) successivamente, un foglio di carta deve essere appoggiato sopra o sotto (in base all’intensità luminosa disponibile) al vetro o lucido, sempre opportunamente retro-illuminato, dal quale trasparirà in maniera traslucida la traccia del modello della firma autografa bloccata sotto il vetro o posata, ma sempre ben ancorata sopra il lucido o vetro;

4) nella quarta fase, la mano potrà seguire sull’ultimo e secondo foglio posizionato sopra il vetro il filo grafico visibile in trasparenza per effetto della forte illuminazione proveniente da tergo, realizzando pedissequamente la replica delle varie forme e curve della firma matrice.

Nelle falsificazione con tale tecnica si riscontra: pressione poco differenziata tra le varie parti o segmenti grafici, lentezza ritmica anomala, deviazioni ed oscillazione del tratto, punti di sosta immotivati e ripresa, mancanza di vitalità e ritmo, profili del tratto imprecisi e in alcuni punti frastagliati. Non sempre senza gli opportuni ingrandimenti in grado di mantenere però alta la qualità dell’immagine, risulta facile da svelare. 2 Tale tecnica prevede delle varianti realizzative. Infatti il falsario, anziché realizzare direttamente l’imitazione utilizzano il filo grafico che trapela grazie alla luce posta sotto il vetro o lucido, per esempio, prima può realizzare un solco cieco quale matrice sul foglio con una punta secca o penna a sfera che non eroga l’inchiostro (corrispondente fase 3 e 4 della descrizione precedente), successivamente con una biro scrivente può tranquillamente ripassare sullo stesso solco cieco per realizzare la firma falsa da impiegare.

Altra variante prevede l’impiego di una matita. Il falsario, anziché realizzare direttamente il falso utilizzano il filo grafico che trapela grazie alla luce posta sotto il vetro o lucido, prima realizza una matrice grafica con una matita su un foglio (corrispondenti alle fasi 3 e 4 sopraesposte), che successivamente userà quale guida e dima per eseguire il falso finale con una penna biro scrivente ripassando sopra la traccia a matita. Ultima fase, con una gomma si cancella la matita dal foglio.

Le risultanze di tali varianti alle imitazioni per trasparenze classiche sono simili a quelle esposte alla pagina precedente; pressione poco differenziata, lentezza aritmica ecc, ecc, ecc. Inoltre nel caso dell’imitazione tramite l’impiego del solco cieco permette in molti casi di poterlo riprendere fotograficamente e quindi svelarne la macchinazione. Nel caso dell’imitazione con una prima realizzazione a matita è possibile quasi sempre rivelare qualche residuo di grafite non ben cancellato o segni abrasione sulla carta per effetto dello sfregamento della matita sulla carta. Va però specificato che, nei casi reali a grandezza naturale non sono visibili né le tracce a matita, né il solchi ciechi (qua esacerbati con una particolare tecnica fotografica a scopo esemplificativo), solo con opportuna strumentazione fotografica ed ottica è possibile oggettivare tecnicamente l’artefatto grafico.
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